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Carlo
Didonè
Vive e lavora in
Campigo di Castelfranco Veneto, dove è nato alle prime ore del
mattino di una calda giornata di fine luglio del 1950.
Già da bambino era
affascinato da tutto ciò che era colorato e questo lo portava a
sognare e a scarabocchiare qualcosa con la matita su tutto ciò che
gli capitava sotto mano. La passione per il disegno e la pittura lo
fecero approdare più tardi all’Istituto Statale d’Arte “Pietro
Selvatico” di Padova dove si diplomò in decorazione pittorica
sotto la guida di Luigina De Grandis, Mario Massarin ed Alberto
Rubaltelli ed inoltre al Magistero d’Arte ai Carmini di Venezia con
Alessandro Pornaro e Giorgio Pettener.
Giovanissimo si è
confrontato con l’arredo liturgico disegnando e costruendo degli
oggetti per la Chiesa parrocchiale Santa Lucia in Campigo: l’altare,
l’ambone, il leggio e la base porta crocifisso. Questi sono stati
realizzati come elementi dalle linee essenziali e minimaliste che
riprendevano in linguaggio contemporaneo la semplicità dell’edificio
storico e monumentale (linea curva, orizzontale e verticale).
Le figure geometriche
hanno sempre suscitato interesse in lui tanto da portarlo ad
elaborare un linguaggio ed una ricerca artistica in questo ambito,
con la scoperta e la generazione di nuove forme espressive talvolta
anche dinamiche.
I lavori degli anni
Settanta sono caratterizzati dalla ricerca del movimento (rotazione
dell’esagono e di altre figure geometriche) accentuata anche da un
colore molto vivace e dall’accostamento di altri materiali esaltati
per il loro cromatismo naturale come il sacco, lo stucco, il mosaico,
fogli di metallo e vetro.
Negli anni Ottanta il
suo interesse fu rivolto alla fotografia, che gli permise di
esplorare nuovi linguaggi espressivi ed inoltre lavorare per il
recupero dell’ambiente e la casa rurale nel Veneto, in particolare
nel Trevigiano. Detta inclinazione lo portò anche in pittura ad
accostamenti e ad un linguaggio figurativo, dove la geometria, pur se
mascherata, era sempre presente.
Successivamente verso
la metà degli anni Novanta l’osservazione di strutture prodotte
dall’uomo, che caratterizzano il nostro paesaggio urbano, ed altre
presenti in natura stessa, lo riportavano all’iniziale ricerca di
elaborati geometrici.
Ora la diagonale,
sostenuta da un colore ricco e brillante, diventa l’elemento
creativo principale di ogni composizione artistica.
Ha partecipato
attivamente nell’organizzazione di mostre didattiche con
laboratorio creativo di pittura e disegno per bambini, ragazzi ed
adulti (laboratorio di miniatura, pittura su tavola, tecniche murali,
mosaico e disegno).
Numerose sono le
esposizioni a cui ha partecipato. Da ricordare una costante presenza
in mostre a tema di Mail Art in Italia, Belgio, Francia, Germania.
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